lunedì 11 novembre 2013

Avrei potuto mandarlo al diavolo e cercare una vita più semplice. Avrei potuto, invece l’ho preso per mano.

Ho capito di essere innamorata di lui quel giorno d’inverno di qualche anno fa quando avrei potuto partire, sarei potuta cambiare, quel giorno in cui sembrava tutto in bilico, quando erano settimane che non si faceva l’amore. Avrei potuto urlare, ridere di lui perché, anche se piangevo spesso, sono sempre stata la più forte tra noi due. Ho capito di essere innamorata di lui quando anche solo una sua parola mi faceva innervosire, quando erano giorni che non ci si abbracciava, quando erano mesi che ci si baciava distratti. Ho capito di essere innamorata di lui quel giorno in cui, fragile come mai, mi ha detto: “non so che fare”. Io gli ho risposto sicura quello che c’era da fare, e che non c’era da aver paura. “Ecco quello che faremo, andremo in quel bar, prenderemo qualcosa di caldo e parleremo fino a che non ci butteranno fuori, poi usciremo e continueremo a parlare fino a che non ci sembrerà che tutto il mondo abbia spento la luce per farci brillare un po’ di più”. Avrei potuto voltargli le spalle, ero fin troppo giovane. Avrei potuto mandarlo al diavolo e cercare una vita più semplice. Avrei potuto, invece l’ho preso per mano. Tanto ci saremmo mancati, tanto ci desideravamo ancora, tanto a volte bisogna rimboccarsi le maniche e salvarli, certi amori.
Susanna Casciani

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